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La storia del biliardo

Le origini del gioco del biliardo sono antiche e ancora poco chiare. La parola biliardo sembra derivi dal termine francese “billard”, che a sua volta deriva da “bille”, ma anche gli inglesi ne rivendicano l’origine, assicurando che proviene da “balyard”, termine che indicava uno strumento di legno simile a un bastone che serviva a colpire delle bilie. Si dice anche che nel 1550, in Inghilterra, un certo Signor William Kew, dopo gli affari, per distrarsi, spingesse con la yard (asta di legno lunga uno yard, misura inglese) sull’ampio scrittoio ricoperto di stoffa verde, le tre bilie che aveva come insegna della sua bottega e così dal diminutivo di William, che è Bill e da yard sarebbe derivata la parola “Bill-yard” e quindi “billard” cioè biliardo.

Biliardo moderno: le origini

I giochi con le bilie sono antichissimi e hanno dato origine a molte varianti, fra cui il biliardo moderno: si pensa che già nell’antico Egitto, in Grecia ed anche in Oriente si giocasse direttamente sul suolo con lunghi bastoni, colpendo delle bilie in modo che, urtandosi tra loro, assumessero determinate posizioni. Durante il Medioevo giochi di questo genere si riscontrano in Irlanda e in Inghilterra con l’uso del già citato “balyard”, ma fu in Francia, a partire dal XVI secolo, che il gioco del biliardo cominciò a prendere le forme più moderne, che si sarebbero poi sviluppate fino ad oggi. Da quel momento, infatti, furono introdotte alcune novità: 

  • fu alzata la superficie di gioco: si cominciò a giocare non più a terra, ma su ampi tavoli al coperto, delimitati da sponde basse. Si giocava con bilie molto piccole, con colpi diretti senza sofisticazioni di effetti né attacchi complicati e senza l’ausilio delle odierne sponde con gomma. In breve il biliardo diventò lo sport dei re, dei cortigiani e degli aristocratici. 
  • tavoli da biliardo furono costruiti in legno, in marmo o in ferro e ricoperti. Le sponde vennero imbottite di crine, le stecche furono perfezionate, benché non si usasse ancora il “girello” (il cuoio che si usa nella parte finale della stecca da biliardo), ritrovato relativamente moderno.
  • le sponde furono coperte con bande di gomma, che permettevano di appoggiarsi su di esse con le bilie per effettuare tiri d’effetto. Il biliardo inizialmente non era un gioco popolare e infatti fino al XVIII secolo un’ordinanza del re vietava l’installazione di tavoli da biliardo in locali pubblici

Nel XIX secolo il biliardo vide le novità più importanti: nacquero nuove tecniche di gioco e vennero stabiliti nuovi regolamenti. Fece la sua prima apparizione il girello, che permetteva di dare colpi di ritorno ed effetti e si cominciò a usare il gessetto che consentì un’aderenza migliore sulle bilie. 

La nascita del biliardo all’italiana

Nei primi del ‘900 il biliardo ebbe in Italia i suoi primi campioni della specialità ”italiana” (conosciuta all’estero come specialità “5 quilles”). Questa specialità del gioco del biliardo venne anche esportata all’estero dagli emigranti e si diffuse soprattutto nei paesi dell’America Latina, dove trovò terreno fertile visto che in quei paesi era già conosciuta la carambola. Comunque il 1429, anche se molto discusso, pare sia l’anno di nascita del gioco del biliardo. In quell’anno, infatti, appare a Parigi un libro dal titolo “Journal d’un bourgeois de Paris”, d’autore sconosciuto, nel quale era spiegato come dovesse essere praticato il biliardo. 

I primi tavoli da biliardo

Si ha notizia che il primo biliardo fu ordinato da Luigi XI, sovrano di Francia nel 1470 e che nel XV secolo un certo Francois Villon, morto nel 1489, tra le altre cose lasciò agli eredi nel proprio testamento “un biliardo nel quale è spinta la bilia”. In alcuni documenti si accenna al fatto che nel 1500 Napoli fosse una delle prime città italiane in cui il gioco del biliardo fosse in voga, seguita da Mantova e Firenze. Altri narrano che Carlo IX, il 24 agosto 1572, durante la terribile notte di San Bartolomeo, abbandonò il suo biliardo per accorrere sulla veranda della sua magione a tirar d’archibugio sugli Ugonotti e sul popolo tumultuante.

Altri citano Maria Stuarda che, imprigionata nel castello di Fotheringay, nel 1587 si lagnava con l’arcivescovo di Glasgow d’essere stata, dai suoi carnefici, privata del suo biliardo. 

Molte altre storie ci riportano al gioco del biliardo in altre epoche, ma circa l’origine e la data precisa della sua invenzione, le opinioni sono ancora discordanti.

Tutte queste versioni si perdono infatti sempre nella fatidica notte dei tempi: tutto ciò che sappiamo è che il gioco del biliardo è nato da sé, a poco a poco, evolvendosi e perfezionandosi sempre più attraverso le generazioni.